Il 15 ottobre 2013 Renata Morresi pubblica in Nazione Indiana una riflessione di Giulio Marzaioli sulla c.d. scrittura di ricerca che sollecita una serie di post e un ulteriore articolo di Andrea Inglese, Appunti sulle categorie zombie e sulla nozione di gerarchia nel campo letterario.
Ricerca nella scrittura: alcune riflessioni sulla c.d. scrittura di ricerca
di Giulio Marzaioli
Quando si legge in merito alla c.d. scrittura di ricerca, l’unica costante sembra essere l’impossibilità di addivenire ad una definizione chiara e condivisa.
C’è chi intende per ricerca qualsiasi percorso di approfondimento e mutamento di un’esperienza letteraria, e allora potrebbe escludersi da tale ambito l’opera di chi non sembra modificare mai il proprio approccio alla stesura del testo. Ancora, chi riduce al criterio di ”sperimentazione” il segno distintivo, senza considerare che nel metodo sperimentale la conferma o falsificazione di un’ipotesi deve ricondurre alla formulazione di una legge; risultato, questo, che non solo avviene raramente (trovandoci spesso di fronte a scritture che, al contrario, sembrano voler dimostrare teorie già preventivamente asserite), ma c’è da augurarsi che non avvenga troppo spesso, dovendosi altrimenti richiudere l’arte all’interno di gabbie concettuali. [Continua la lettura]
Appunti sulle categorie zombie e sulla nozione di gerarchia nel campo letterario
di Andrea Inglese
Utilizzerò questo post come un pro-memoria, una pagina di diario dove appuntare (in pubblico) alcuni nodi che mi interessano, e formulare ovviamente buoni propositi intellettuali: “è ora di chiarire questo, di approfondire quest’altro, ecc.”. L’innesco di queste riflessioni è stato l’intervento di Giulio Marzaioli e, anche, un commento di Mariangela Guatteri, sulla “poesia di ricerca”.
Sono andato a rileggermi, innanzitutto, l’indice del n° 3 (aprile 2007) di Per una critica futura. Quaderni di critica letteraria. E ho constatato che una parte del numero – consultabile qui – era dedicato al tema della “poesia di ricerca”, in forma di dialogo plurale a cui parteciparono Biagio Cepollaro, Marco Giovenale, Giorgio Mascitelli, Davide Racca, Marina Pizzi, Carlo Dentali, Giuliano Mesa, Gherardo Bortolotti e lo stesso Giulio Marzaioli. Non sono andato a rivedermi tutto questo materiale, ma c’è un passaggio del mio editoriale che vorrei riproporre. [Continua la lettura]