
L’ULISSE rivista di poesia, arti e scritture. Direttori: Alessandro Broggi, Stefano Salvi, Italo Testa
Indice della monografia
Editoriale, di Stefano Salvi
IL DIBATTITO IDEE DI POETICA Fabiano Alborghetti Gian Maria Annovi Vincenzo Bagnoli Corrado Benigni Vito Bonito e Marilena Renda Gherardo Bortolotti Alessandro Broggi Maria Grazia Calandrone Gabriel Del Sarto Giovanna Frene Vincenzo Frungillo Florinda Fusco Francesca Genti Massimo Gezzi Marco Giovenale Mariangela Guatteri Andrea Inglese Giulio Marzaioli Guido Mazzoni Renata Morresi Vincenzo Ostuni Gilda Policastro Laura Pugno Stefano Raimondi Andrea Raos Stefano Salvi Luigi Socci Italo Testa Mary Barbara Tolusso Giovanni Turra Michele ZaffaranoNUOVI CRITICI SUL NOVECENTO Vittorio Sereni, di Mattia Coppo Attilio Bertolucci, di Giacomo Morbiato Franco Fortini, di Filippo Grendene |
Corrado Costa, di Riccardo Donati Poetiche degli anni Novanta, di Maria Borio Poesia e ispirazione, di Raoul Bruni Poetiche dell’informale, di Filippo Milani Poetiche della relazione, di Jacopo GrosserFUOCHI TEORICI Domande ingenue, di Jean-Marie Gleize POETICHE DEL ROMANZO: LETTURE I TRADOTTI |
Mariangela Guatteri, Tra libertà e coazione (p.64)
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Libertà di movimento
C’è un punto fisso che viene definito Post-Qualcosa. Lo vedo come un punto immobile in cui si radica la relazione con ciò che si indica come scavalcato. In tal senso ogni Post- mi indirizza agli stadi evolutivi di una sequenza genetica che promuove la dipendenza da un’origine ma ne mantiene la scimmia; oppure a un albero genealogico che trascrive ogni nuova produzione nel fittone della pianta.
Per quanto mi riguarda è necessario uno spostamento da questo modo di relazionarsi che porta, ad ogni mossa, la richiesta di un riscatto.
Rimango senza provenienza. Resterei volentieri in una condizione di dissidenza e di esodo.
Pratico una scrittura di allenamento, un esercizio continuo che gioca allo stesso modo con la grammatica del vedere e dello scrivere, e mi fornisce l’abilità necessaria a tradurre l’esperienza percettivo-cognitiva della realtà in un oggetto collocabile nel mondo, e di spostarmi agilmente raccogliendo qua e là ciò che mi serve. Discrimino il raccolto alla ricerca di ogni forma grammaticale che conviene a se stessa*, quindi una forma nella rispettiva formula, che mantenga tutto il suo potenziale di parte, porzione, partizione: di frase.
*per esempio, predica o trasporta una proprietà da essa stessa posseduta.
Dispositivi
Prelevare e rilevare possono essere azioni simultanee. Nel momento in cui raccolgo qualcosa per strada, o gli scatto una fotografia, oppure trascrivo un pezzo di discorso, una pagina di un libro di trecento anni fa, o attendo l’errore di un sistema che trasmette un flusso narrativo concentrandomi nel waiting for a chance e non sul palinsesto, inizio a vedere dei modi di esistenza che mantengono una stupefacente sincronia di funzionamento, di leggibilità, pur mancando di un supposto intero o corpo o testimone diretto.
Tecniche di montaggio, tecniche installative, dislocazioni, consentono di costruire utili macchine del tempo e sistemi di teletrasporto, hackerati.
Servirebbero ad azzerare la distanza impostata nel vedere da una qualche prospettiva, in modo che sia possibile, dal medesimo punto di ascolto ed emissione, avere testimonianza diretta da voci ancora in grado di scrivere e di dire. È una modalità paradossale che colloca o installa una cosa che esiste e non esiste ed è indescrivibile (indescrivibile proprio perché sono simultaneamente ammessi uno stato di esistenza e di non esistenza).
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